Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. I, 1918 – BEIC 1758493.djvu/97

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la morte l’anime de’ pietosi uomini e valenti abitare: per li quali il cristiano uomo meritamente potrá intendere la dolcezza del paradiso solamente alle pietose anime conceduta. E, oltre a ciò, oscura ed orrida e nel centro della terra finsero la cittá di Dite, e quivi sotto vari tormenti l’anime de’ crudeli e malvagi uomini tormentarsi: per la quale chi sará che non prenda l’amaritudine dello ’nferno e i supplici de’ dannati tanto quanto piú esser possono rimoti da Dio? Nelle quali Azioni assai chiaro mostrano d’ingegnarsi, con la bellezza dell’uno, di trar gli uomini a virtuosamente operare per acquistarlo, e, con la oscuritá dell’altro, spaventargli, accioché per paura di quella si ritraggano da’ vizi e seguitin le virtú. Io lascio il tritare con piú particulari esposizioni queste cose, per non lasciarmi si oltre nella transgression trasportare, che la principale materia patisca (a), e per venire a dimostrare perché di lauro si coronino i poeti. (a) fidandomi ancora che gl’intendenti, per quello che detto è, conosceranno quanta forza, piú trite, al mio argomento aggiugnerieno. Assai adunque per le cose dette credo che è chiaro la teologia e la poesia nel modo del nascondere i suoi concetti con simile passo procedere, e però potersi dire simiglianti. È il vero che il subietto della sacra teologia e quello della poesia de’ poeti gentili è molto diverso, percioché quella nulla altra cosa nasconde che vera, ove questa assai erronee e contrarie alla cristiana religione ne discrive: né è di ciò da maravigliarsi molto, peroché quella fu dettata dallo Spirito santo, il quale è tutto veritá, e questa fu trovata dallo ’ngegno degli uomini, li quali di quello Spirito o non ebbono alcuna conoscenza o non l’ebbono tanto piena.

XIX bis

PERCHÉ I POETI NASCONDONO IL VERO SOTTO FIZIONI

Io poteva per avventura procedere ad altro, se alcuni disensati ancora un pochetto intorno a questo ragionamento non mi avessero ritirato. Sono adunque alcuni li quali, senza aver mai veduto o voluto vedere poeta (o, se veduto n’hanno alcuno, non l’hanno inteso o non l’hanno voluto intendere), e di ciò estimandosi molto