Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. II, 1918 – BEIC 1759042.djvu/19

Da Wikisource.

è perpetuo; Adam fu creato da Dio senza alcun mezzo; come dunque non fu immortale? — A questo si può in questa forma rispondere: egli è vero che ciò, che Iddio senza mezzo crea, è perpetuo; ma è questo da intendere delle creature semplici, si come furono e sono gli angioli, li quali sono semplicemente spiriti, come sono i cieli, le stelle, gli elementi, li quali tutti sono di semplice materia creati: ma l’uomo non fu cosí; anzi fu creato di materia composta, si come è d’anima e di corpo, e perciò non è perpetuo come sono le predette creature. — Ma quinci può sorgere un’altra obiezione, e dirsi: egli è vero che l’uomo è composto d’anima e di corpo, e queste due cose amendue furon create da Dio; perch’è dunque l’anima perpetua, e ’l corpo mortale? Dirò allora l’anima essere stata da Dio composta di materia semplice, come furon gli angioli, ma il corpo non cosí; percioché non fu composto del semplice elemento della terra, senza alcuna mistura d’altro elemento, si come d’acqua: percioché della terra semplice non si sarebbe potuta fare la statura dell’uomo, fu adunque fatta del limo della terra, vente alcuna mistura d’acqua. Non che io non creda che a Dio fosse stato possibile averlo fatto di terra semplice, il quale di nulla cosa fece tutte le cose, ma la commistione de’ corpi ne mostra quegli essere stati fatti di materia composta: e perciò, quantunque in perpetuo viva l’anima, non séguita il corpo dovere essere perpetuo. Sarebbon di quegli che alla obiezione prima risponderebbono: Adamo aversi questa corruzione e morte de’ corpi con la inobbedienza acquistata, avendolo Domeneddio, avanti il peccato, fatto accorto. Ma potrebbe qui dire alcuno: Adam peccò, e di perpetuo divenne mortale; gli angioli che peccarono, perché non divenner mortali? Alla quale obiezione è assai risposto di sopra: percioché, di semplice materia creati, non posson morire, se non come l’anima nostra, la quale, quantunque peccasse col corpo d’Adamo, non però la sua perpetuitá perdé, ma perdella il corpo, al quale, si come a cosa atta a ricevere la morte, ella era stata minacciata da Dio. Ma questa è materia da molto piú sublime ingegno che il mio non è, e perciò, per la vera soluzione di tanto dubbio, si vuole