Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. II, 1918 – BEIC 1759042.djvu/279

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le virtú adornano cosí il nome e la memoria dell’uomo, nel quale state sono, come il fregio adorna il vestimento; «Cosi», cioè come fu arrogante nel mondo, «s’è l’ombra sua qui furiosa», per rabbia e per dolore del tormento. «Quanti si tengono or lassú». Poi che egli ha biasimata la furiosa e sconvenevole vita di quello spirito, meritamente si volge Virgilio a biasimare, sotto i nomi de’ piú eminenti prencipi, i fastidi e le stomacaggini, non dico solamente degli uomini di maggiore stato, ma eziandio di molti plebei, li quali, per apparere d’esser quel che non sono, si sforzano d’esser ponderosi ne’ passi, gravi nel parlare, e nell’adoperare di sentimento sublime, dove nell’efTettodi niuno valore sono; dicendo: «Quanti si tengono or lassú», cioè nel mondo, il quale è di sopra da noi, «gran regi», cioè gran maestri. Nondimeno il «re» è dinominato da «rego l’egis», il quale sta per «reggere» e per «governare». Di questi cotali, quantunque di molti sieno le lor teste ornate di corona, non son però tutti da dovere essere reputati re; e però dice l’autore bene «si tengono»; ma, perché essi si tengano, essi non sono.

A dimostrazione della qual veritá ottimamente favella Seneca tragedo in quella tragedia la quale è nominata Tieste, dove dice: «Non fanno le ricchezze li re, non il colore del vestimento tirio, non la corona della quale essi adornano la fronte loro, non le travi dorate de’ lor palagi: re è colui il quale ha posta giú la paura e ciascun altro male del crudel petto; re è colui il quale non è mosso dalla impotente ambizione e dal favore non stabile del precipitante popolo; sola la buona mente è quella che possiede il regno: questa non ha bisogno di cavalli né d’armi; re è colui il quale alcuna cosa non teme da non temere». Dalle quali parole possiam comprendere quanti sieno oggi quegli li quali degnamente si possano tenere re. Non sono adunque re questi cotali che re si tengono, anzi son tiranni. E però meritamente séguita clic questi cotali, che re si tengono perché posson far male quando vogliono, «Che qui staranno, come porci, in brago»; e meritamente, accioché nel brago e nella bruttura riconoscano i mali usati splendori nella