Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. II, 1918 – BEIC 1759042.djvu/287

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e piú riposta che non è quella. E questo fu, secondo che si racconta, quando Cristo giá risucitato scese allo ’nferno a trarne l’anime de’ santi padri, li quali per molte migliaia d’anni l’avevano aspettato; intorno al quale il prencipe de’demòni co’ suoi seguaci fu di tanta presunzione, che egli ardi ad opporsi, in ciò che esso potè, perché Cristo non liberasse coloro li quali lungamente avea tenuto in prigione: e per questo melaphoríce si dice Cristo avere spezzata la porta dello ’nferno, e rotti i catenacci del ferro. La qual porta convenne esser quella della quale fa qui menzione l’autore, cioè la men segreta, alla qual poi non fu mai fatto alcun serrarne, si come esso medesimo dice: «La qual senza serrarne ancor si truova». Né si dee intendere d’alcuna altra, percioché, secondo la discrizione dell’autore, nello’nferno non ha che due porte: delle quali è Luna quella di che di sopra è detto, e della quale esso dice qui: «Sovr’essa vedestú la scritta morta» (cioè, «Per me si va nella cittá dolente», ecc., la qual chiama «scritta morta», perciochc ha a significare, a quegli che per essa entrano, eterna morte); ed evvi, oltre a questa, la porta di Dite, infino alla quale Cristo non discese, percioché si crede che nel primo cerchio dello ’nferno, cioè nel limbo, erano quegli li quali Cristo ne trasse.

E poi séguita: «E giá di qua da lei», cioè da quella prima porta, la qual senza serrarne ancor si trova, «discende l’erta». «Erta» è a chi volesse tornare in suso, ma, discendendo, come far conviene a chi dalla prima porta vuol venire a quella di Dite, si dee dir «china»; ma, come spesse volte fa l’autore, usa un vocabolo per un altro. «Passando per li cerchi», dello’nferno, «senza scorta», cioè senza guida, si come colui che bisogno alcuno non ha, avendo seco la divina sapienza, alla quale ogni cosa è manifesta; «Tal, che per lui ne fia la terra aperta»; — di tanta potenza sará; si come appresso appare, dove dice l’autore che, toccata la porta di quella solamente con una verga, l’aperse.