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CANTO DECIMOTERZO

i Senso letterale [Le*, xlixj «Non era ancor di lá Nesso arrivato», ecc. Assai leggiermente si vede qui la continuazione del presente canto col precedente: in quanto nella fine del precedente dice che, avendo Nesso mostratogli quali fossero alquanti di quegli che nel sangue bollivano, indietro se ne ritornò e ripassossi il guazzo; e nel principio di questo mostra come essi, non essendo ancora Nesso dall’altra parte del fiume, entrano per un bosco, della qualitá del quale esso procedendo dimostra. E dividesi questo canto in quattro parti: nella prima dimostra la qualitá del bosco, nel quale dice che entrarono; nella seconda dimostra una ammirazione, la quale ebbe l’autore e dalla quale per lo ammaestramento di Virgilio si solvette, e parla con uno spirito il quale gli manifesta chi egli è, e come quivi e perché in piante salvaticele mutati sieno; nella terza dimostra una spezie di tormenti strana dalla primiera, data a certi peccatori, le cui colpe non furono con quelle medesime de’primi equali; nella quarta dimostra per le parole d’uno spirito che spezie di tormentati sieno questi nuovi, e chi fosse lo spirito che parla. La seconda comincia quivi: «E ’l buon maestro»; la terza quivi: «Noi eravamo»; la quarta quivi: «Quando ’l maestro».