Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. III, 1918 – BEIC 1759627.djvu/166

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vendetta di Dio»; la terza quivi: «Io cominciai: — Maestro»; la quarta quivi: «Poi si rivolse a me»; la quinta quivi: «Or mi vien’ dietro»; la sesta quivi: «Tra tutto l’altro»; la settima quivi: «Ed io ancor: — Maestro»; la ottava quivi: «Poi disse: — Ornai».

Dice adunque primieramente cosi: «Poi che la caritá», cioè l’amor, «del natio loco», cioè della patria; percioché igualmente eravamo amenduni fiorentini; «Mi strinse», ché altra cagione non v’era, «ragunai le frondi sparte» per l’impeto delle cagne, le quali avevan lacerato Giacomo da Santo Andrea, come di sopra è detto nella fine del precedente canto; «E rende’le», secondo che pregato avea, «a colui», cioè a quello spirito rilegato in quel bronco, «ch’era giá fioco», per lo gridare e trar guai. «Indi», fatto questo, «venimmo al fine, onde si parte Lo secondo giron dal terzo», che è all’uscire di questo bosco; ed è questo secondo girone la seconda parte del settimo cerchio dello ’nferno; «e dove Si vede di giustizia orribil arte», cioè crudele e rigida. «A ben manifestar le cose nuove», se medesimo piu distintamente parlando dichiara, e dice: «Dico che arrivammo ad una landa», cioè in una parte di quella regione, dove erano, «Che dal suo letto», cioè dal suo suolo, «ogni pianta rimuove»: e in questo dimostra sé esser uscito del bosco e pervenuto nel terzo girone, cioè nella terza parte del settimo cerchio. «La dolorosa selva», della quale di sopra è detto, «l’è ghirlanda», cioè circunda quella parte nella qual pervenimmo, «Intorno, come il fosso tristo ad essa»; cioè, come la selva è circundata, secondo la dimostrazion latta di sopra, dal fosso nel qual la prima spezie de’ violenti bollono nel sangue, cosi essa selva circunda il luogo, nel quale dice pervennero. «Quivi fermammo i passi a randa a randa», cioè in su l’estrema parte della selva e in su il principio della rena. «Lo spazzo», cioè il suolo di quel luogo nel quale pervennero, «era una rena». È la rena una terra tanto lavata dall’acqua, che ogni altra sustanzia o grassezza della terra n’è tratta, e perciò è infruttifera e sterile e rara; e, secondo alcuni, è detta «arena» da «areo