Pagina:Boccaccio, Giovanni – L'Ameto, Lettere, il Corbaccio, 1940 – BEIC 1765776.djvu/217

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il corbaccio 211

uomini tendono lacciuoli, sé, oltre a quello che la natura ha loro di bellezza o d’apparenza prestato, con mille unguenti e colori dipignendo; e or con solfo e quando con acque lavorate e spessissimamente co’ raggi del sole i capelli, neri della cotenna prodotti, simiglianti a fila d’oro fanno le piú divenire; e quelli, ora in treccia di dietro alle reni, ora sparti su per li omeri, ora alla testa ravvolti, secondo che piú vaghe parer credono, compongono; e quinci con balli e talor con canti, non sempre, ma talor mostrandosi, i cattivelli, che attorno vanno, avendo nell’esca nascosto l’amo, prendono senza lasciare. E da questo quella e quell’altra e infinite di costui e di colui e di molti divengono mogli; e di troppa maggior quantitá amiche.

«E, parendo loro essere salite un altro grado, quantunque conoscano sé essere nate a esser serve, incontanente prendono speranza e aguzzano i disideri alla signoria; e, faccendosi umili e obbedienti e blande, le corone, le cinture, i drappi ad oro, i vai, i molti vestimenti e gli altri ornamenti vari, de’quali tutto di si veggono splendenti, dai miseri mariti impetrano; il quale non s’accorge tutte quelle essere armi a combattere la sua signoria e vincerla. Le quali, poiché le loro persone e le loro camere, non altramenti che le reine abbino, veggiono ornate e i miseri mariti allacciati, subitamente dall’essere serve divenute compagne, con ogni studio la loro signoria s’ingegnano d’occupare. E, volendo singolare esperienza prendere, se donne sono nelle case, in sul far male arditamente si mettono, argomentando che, se quello è a lei sofferto che non sarebbe sofferto alla serva, chiaramente può conoscere sé donna e signoreggiante.

«E primieramente alle fogge nuove, alle leggiadrie non usate, anzi lascivie, e alle disdicevoli pompe si danno; e a niuna pare essere bella né ragguardevole, se non tanto quanto ella ne’ modi, nelle smancerie e ne’ portamenti somigliano le piúviche meretrici; le quali tanti nuovi abiti né disonesti possono nella cittá arrecare, che loro tolti non sieno da quelle che gli stolti mariti credono esser pudiche; li quali, avendo