Pagina:Boccaccio-Caccia e Rime-(1914).djvu/181

Da Wikisource.

Rime 149

     Prima che caggi, svegliati; che fai?5
     Torna a colui, il quale il ver soccorso
     A chi vuol presta, et libera dal morso
     Della morte dolente1, alla qual vai.
Ritorna a llui, et l’ultimo tuo tempo2
     Concedi almeno al suo piacer, piangendo10
     L’opere mal commesse nel passato.
     Né ti spaventi il non andar per tempo,
     Ch’ei ti riceverà, ver te facendo
     Quel che già fece a l’ultimo locato3.


CXV.


O sol4, ch’allumi l’un’ et l’altra vita,
     Et dentro al pugno tuo richiudi il mondo,
     Poi non ti parve grave il mortal pondo5
     Per ritornarci nella via smarrita,
     Se pietos’oration fu mai udita,5
     Ch’al ciel venisse a te da questo fondo6,
     A me, che ’l mio bisogno non ascondo,
     Presta i benign’orecchi, et sì m’aita.


  1. Quella dell’anima.
  2. «Gli ultimi anni della tua vita.»
  3. «Al buon ladrone.» ‘Sembra inoltre, che la detta espressione, secondo il contesto, qui evidentemente alluda alla Parabola riportata al cap. 20 dell’Evangelio di s. Matteo del Padre di Famiglia, il quale dà l’istessa mercede all’ultimo venuto a lavorare nella sua Vigna sulla sera, che ai prezzolati di buon mattino, il che a maraviglia combina col Peccatore, che differisce a tornare a Dio in età avanzata, accennato nel secondo ternario del Sonetto’ (Baldelli).
  4. Cristo.
  5. Il peso dell’umana carne.
  6. Da questa valle di peccato.