Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
137 |
CAPITOLO XXXIV.
Della medesima Fortuna, e di quelli che di lei si rammaricano, ed ella di niente si cura, anzi fa suo corso.
Horribilmente percuote costei,
Cominciò ella a dir, chiunque sale
Sulla sua rota fidandosi a lei:
Onde ciascun che è qui, per cotal male
5Piangendo si rammarca, ed essa vedi
Che di tal pianto niente le cale.
Il suo officio fa, e vo’ che credi,
Che rade volte aspetta il suo girare,
Che lo stato di uno a’ terzi eredi
10Venga, ma con mirabile voltare
Dà costei a questo, a quel altro levando,
Come vedi un salire altro abbassare.
Intento dunque quivi riguardando
Puo’ tu veder quella città caduta,
15Che Cadmo fece lo bue seguitando,
Potente e grande più ch’altra tenuta
Ch’al mondo fosse allora fu, ed ora
Di pruni e d’erbe la vedi vestuta;