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CAPITOLO XXXIV.




Della medesima Fortuna, e di quelli che di lei si rammaricano, ed ella di niente si cura, anzi fa suo corso.


Horribilmente percuote costei,
     Cominciò ella a dir, chiunque sale
     Sulla sua rota fidandosi a lei:
Onde ciascun che è qui, per cotal male
     5Piangendo si rammarca, ed essa vedi
     Che di tal pianto niente le cale.
Il suo officio fa, e vo’ che credi,
     Che rade volte aspetta il suo girare,
     Che lo stato di uno a’ terzi eredi
10Venga, ma con mirabile voltare
     Dà costei a questo, a quel altro levando,
     Come vedi un salire altro abbassare.
Intento dunque quivi riguardando
     Puo’ tu veder quella città caduta,
     15Che Cadmo fece lo bue seguitando,
Potente e grande più ch’altra tenuta
     Ch’al mondo fosse allora fu, ed ora
     Di pruni e d’erbe la vedi vestuta;