Vai al contenuto

Pagina:Boccaccio - Amorosa visione, Magheri, 1833.djvu/158

Da Wikisource.
146 AMOROSA VISIONE

Nel tempo avanti che li fosse chiusa,
     20Tiranneggiando fieramente in essa,
     Senza ricevere o priego o scusa,
Tenea la gente sì vilmente oppressa,
     Ch’ognun piangeva, e dicer non osava
     La doglia sua per tema d’altra ressa.
25Oh come fiero li tiranneggiava,
     E Dionisio il fiero fu chiamato,
     Per la fierezza la quale egli usava.
Così avvenne, ch’e’ ne fu cacciato
     Con tanta noia e con tanto furore,
     30Ch’a lui parve aver vinto esser campato.
Onde fuggendo ad Atene, il dolore
     Mitigato, pensò, per non morire
     Di fame, farsi in lettera dottore.
Nol vedi tu, ched e’ fa là aprire
     35I libri a’ garzonetti, e mostra loro
     Com’una lettera altra dee seguire?
Poi guarda avanti nel dolente coro,
     E vederai Tessaglia sanguinosa,
     Del roman sangue mistiata e di ploro.
40Or guarda quivi, e vedi sconcia cosa,
     Tanti grandi uomin, tanti valorosi,
     Esser sommessi a rovina angosciosa.
Simile guarda quanto ponderosi
     Son gli alberi del sangue che portati
     45V’hanno li piè degli uccellon golosi,
I qua’ si son prima ben satollati
     De’ corpi morti, che senza alcun foco
     O sepoltura stanno qui gelati: