Lieti li fo nel mondo, e similmente 20Do quella gioia che Amore promette
A’ cor che senton suo arco pugnente.
Or hai vedute ed amendune lette
Le scritte, e vedi chi maggior promessa,
E più utile fa; dunque che aspette? 25Non istiamo più omai, che ’l tempo cessa,
E ’l perder quello spiace a’ più saputi:
Adunque omai sagliam, mi dicev’essa.
Ver è, Donna gentil, ch’io ho veduti,
Risposi, scritti i don, però vedere 30Vorre’ provando quai son posseduti.
Ogni cosa dello mondo sapere
Non è peccato, ma la iniquitate
Si dee lasciare, e quel ch’è ben tenere.
Venite adunque qua, che pria provate 35Devono esser le cose leggieri,
Ch’entrare in quelle c’han più gravitate.
Ora che siamo quasi nel sentieri,
Andiam, vediamo questi ben fallaci,
Più caro fia poi l’affannar pe’ veri. 40Se tu sapessi quanto son tenaci,
E quanto e’ traggon l’uom di via diritta,
Non parleresti siccome tu faci.
Togliamci quinci, disse, che già fitta
Veggo la mente tua, se più ci stai, 45A quel che dice la seconda scritta.
Il che lasciar a chi il prende, mai
Impossibile par, finchè si more,
E per que’ va poi agli eterni guai.