Pagina:Boccaccio - Amorosa visione, Magheri, 1833.djvu/47

Da Wikisource.

CAPITOLO VIII. 35

Che i suoi lasciò ad oste nel cospetto
     50Di Tebe, ruinando a’ dolorosi
     C’hanno perduto il ben dell’intelletto.
Venivan dopo lui molti animosi,
     Insieme con Teseo Demofoonte,
     Di toccar quella Donna disïosi.
55I qua’ seguia con dolorosa fronte
     Egeo, che per veder le vele nere
     Si gittò in mar dall’alta torre sponte.
Turno pareva quivi che di vere
     Lagrime avesse tutto molle il viso,
     60Dogliendosi del troian forestiere.
Ed Eurialo ancora v’era, e Niso,
     Mostrandosi piagati, come foro
     Ciascun di lor, l’un per l’altro conquiso.
Non molto spazio poi dietro a costoro
     65Latino sen veniva a piccol passo,
     Pallante e Creso poi, e dopo loro
Giarba veniva nello aspetto lasso,
     Andandosi di Dido ancor dolendo,
     Perchè ad altro uom di lui fece trapasso,
70Helena dopo lui portava ardendo
     Di foco un gran tizzone; e pur costei
     Miravan molti sè stessi offendendo.
Oreste niquitoso dopo lei
     Con un coltello in man sen giva fello,
     75Nell’atto minacciando ancor colei
Del corpo a cui uscì: e poi dop’ello
     Venia broccando la Pantasilea
     Lieta nel viso grazïoso e bello.