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Pagina:Boccaccio - Decameron I.djvu/168

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164 giornata seconda

quella, non volle in essa entrare, ma si rimase ben venti miglia lontano ad essa ad una sua possessione; ed un suo famigliare, in cui molto si fidava, con due cavalli e con sue lettere mandò a Genova, scrivendo alla donna come tornato era e che con lui a lui venisse: ed al famiglio segretamente impose che, come in parte fosse con la donna che miglior gli paresse, senza niuna misericordia la dovesse uccidere ed a lui tornarsene. Giunto adunque il famigliare a Genova e date le lettere e fatta l’ambasciata, fu dalla donna con gran festa ricevuto; la quale la seguente mattina, montata col famigliare a cavallo, verso la sua possessione prese il cammino: e camminando insieme e di varie cose ragionando, pervennero in un vallone molto profondo e solitario e chiuso d’alte grotte e d’alberi; il quale parendo al famigliare luogo da dovere sicuramente per sé fare il comandamento del suo signore, tratto fuori il coltello e presa la donna per lo braccio, disse: — Madonna, raccomandate l’anima vostra a Dio, ché a voi, senza passar piú avanti, convien morire. — La donna, veggendo il coltello ed udendo le parole, tutta spaventata disse: — Mercé per Dio! anzi che tu m’uccida dimmi di che io t’ho offeso, che tu uccidermi debbi. — Madonna, — disse il famigliare — me non avete offeso d’alcuna cosa: ma di che voi offeso abbiate il vostro marito, io nol so, se non che egli mi comandò che, senza alcuna misericordia aver di voi, io in questo cammin v’uccidessi; e se io nol facessi, mi minacciò di farmi impiccar per la gola. Voi sapete bene quanto io gli son tenuto, e come io di cosa che egli m’imponga possa dir di no: sallo Iddio che di voi m’incresce, ma io non posso altro. — A cui la donna piagnendo disse: — Ahi! mercé per Dio! non volere divenire micidiale di chi mai non t’offese, per servire altrui. Iddio, che tutto conosce, sa che io non feci mai cosa per la quale io dal mio marito debba cosí fatto merito ricevere. Ma lasciamo ora star questo; tu puoi, quando tu vogli, ad una ora piacere a Dio ed al tuo signore ed a me in questa maniera: che tu prenda questi miei panni, e donimi solamente il tuo farsetto ed un cappuccio, e con essi torni al mio e tuo signore, e dichi che