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242 giornata terza

donna come voi siete aver per marito un mentecatto, ma molto maggior la credo essere l’avere un geloso; per che, avendo voi e l’uno e l’altro, agevolmente ciò che della vostra tribulazion dite vi credo. Ma a questo, brievemente parlando, niuno né consiglio né rimedio veggio fuor che uno, il quale è che Ferondo di questa gelosia si guerisca. La medicina da guerirlo so io troppo ben fare, pur che a voi déa il cuore di segreto tenere ciò che io vi ragionerò. — La donna disse: — Padre mio, di ciò non dubitate, per ciò che io mi lascerei innanzi morire che io cosa dicessi ad altrui che voi mi diceste che non dicessi: ma come si potrá far questo? — Rispose l’abate: — Se noi vogliamo che egli guerisca, di necessitá convien che egli vada in purgatoro. — E come — disse la donna — vi potrá egli andar vivendo? — Disse l’abate: — Egli convien che muoia, e cosí v’andrá; e quando tanta pena avrá sofferta, che egli di questa sua gelosia sará gastigato, noi con certe orazioni pregheremo Iddio che in questa vita il ritorni, ed egli il fará. — Adunque, — disse la donna — debbo io rimaner vedova? — Sí, — rispose l’abate — per un certo tempo, nel quale vi converrá molto ben guardare che voi ad alcun non vi lasciaste rimaritare, per ciò che Iddio l’avrebbe per male, e tornandoci Ferondo, vi converrebbe a lui tornare, e sarebbe piú geloso che mai. — La donna disse: — Pur che egli di questa mala ventura guerisca, che egli non mi convenga sempre stare in prigione, io son contenta; fate come vi piace. — Disse allora l’abate: — Ed io il farò: ma che guiderdone debbo io aver da voi di cosí fatto servigio? — Padre mio, — disse la donna — ciò che vi piace, pur che io possa: ma che puote una mia pari, che ad un cosí fatto uomo come voi siete sia convenevole? — A cui l’abate disse: — Madonna, voi potete non meno adoperar per me che sia quello che io mi metto a far per voi, per ciò che, sí come io mi dispongo a far quello che vostro bene e vostra consolazion dée essere, cosí voi potete far quello che fia salute e scampo della vita mia. — Disse allora la donna: — Se cosí è, io sono apparecchiata. — Adunque, — disse l’abate — mi donerete voi il vostro amore e faretemi contento