Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
chiusa | 265 |
un giovanetto fiero, |
Qui fece fine la Lauretta alla sua canzone, nella quale notata da tutti, diversamente da diversi fu intesa: ed ebbevi di quegli che intender vollono alla melanese, che fosse meglio un buon porco che una bella tosa; altri furono di piú sublime e migliore e piú vero intelletto, del quale al presente recitar non accade. Il re, dopo questa, in su l’erba ed in sui fiori avendo fatti molti doppieri accendere, ne fece piú altre cantare infino che giá ogni stella a cader cominciò che salía; per che, ora parendogli da dormire, comandò che con la buona notte ciascuno alla sua camera si tornasse.