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novella ottava 155

convenevolezza della vendetta, ingiuriare, dove l’uom si mette alla ricevuta ingiuria vendicare.

Dovete adunque sapere che in Siena, sí come io intesi giá, furon due giovani assai agiati e di buone famiglie popolane, de’ quali l’uno ebbe nome Spinelloccio di Tavena e l’altro ebbe nome Zeppa di Mino, ed ammenduni eran vicini a casa in Camollia. Questi due giovani sempre usavano insieme, e per quello che mostrassono, cosí s’amavano, o piú, come se stati fosser fratelli; e ciascun di loro avea per moglie una donna assai bella. Ora, avvenne che Spinelloccio, usando molto in casa del Zeppa, ed essendovi il Zeppa e non essendovi, per sí fatta maniera con la moglie del Zeppa si dimesticò, che egli incominciò a giacersi con essolei, ed in questo continuarono una buona pezza avanti che persona se n’avvedesse. Pure a lungo andare, essendo un giorno il Zeppa in casa e non sappiendolo la donna, Spinelloccio venne a chiamarlo. La donna disse che egli non era in casa; di che Spinelloccio, prestamente andato sú e trovata la donna nella sala, e veggendo che altri non v’era, abbracciatala, la cominciò a basciare, ed ella lui. Il Zeppa, che questo vide, non fece motto, ma nascoso si stette a veder quello a che il giuoco dovesse riuscire: e brievemente, egli vide la sua moglie e Spinelloccio cosí abbracciati andarsene in camera ed in quella serrarsi; di che egli si turbò forte. Ma conoscendo che, per far romore né per altro, la sua ingiuria non ne diveniva minore, anzi ne crescea la vergogna, si diede a pensar che vendetta di questa cosa dovesse fare, che, senza sapersi da torno, l’animo suo rimanesse contento. E dopo lungo pensiero, parendogli aver trovato il modo, tanto stette nascoso quanto Spinelloccio stette con la donna; il quale come andato se ne fu, cosí egli nella camera se n’entrò, dove trovò la donna che ancora non s’era compiuta di racconciare i veli in capo, li quali scherzando Spinelloccio fatti l’aveva cadere; e disse: — Donna, che fai tu? — A cui la donna rispose: — Nol vedi tu? — Disse il Zeppa: — Sí bene, sí ho io veduto anche altro che io non vorrei! — E con lei delle cose state entrò in parole; ed essa con grandissima paura, dopo molte novelle, quello avendogli