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Pagina:Boccaccio - Decameron II.djvu/331

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conclusione dell'autore 325

l’adoperano. Niuna corrotta mente intese mai sanamente parola: e cosí come l’oneste a quella non giovano, cosí quelle che tanto oneste non sono la ben disposta non posson contaminare se non come il loto i solari raggi o le terrene brutture le bellezze del cielo. Quali libri, quali parole, quali lettere son più sante, più degne, più reverende che quelle della divina Scrittura? E sí sono egli stati assai che, quelle perversamente intendendo, sé ed altrui a perdizione hanno tratto. Ciascuna cosa in se medesima è buona ad alcuna cosa, e male adoperata può essere nociva di molte; e cosí dico delle mie novelle. Chi vorrá da quelle malvagio consiglio o malvagia operazion trarre, elle nol vieteranno ad alcuno, se forse in sé l’hanno, e torte e tirate fieno ad averlo; e chi utilitá e frutto ne vorrá, elle nol negheranno, né sará mai che altro che utili ed oneste sien dette o tenute, se a que’ tempi o a quelle persone si leggeranno per cui e pe’ quali state son raccontate. Chi ha a dir paternostri o a fare il migliaccio o la torta al suo divoto, lascile stare; elle non correranno di dietro a niuna a farsi leggere: benché e le pinzochere altressi dicono ed anche fanno delle cosette otta per vicenda! Saranno similmente di quelle che diranno, qui esserne alcune che, non essendoci, sarebbe stato assai meglio. Concedasi: ma io non potea né doveva scrivere se non le raccontate, e per ciò esse che le dissero le dovevan dir belle, ed io l’avrei scritte belle. Ma se pur presuppor si volesse che io fossi stato di quelle e lo ’nventore e lo scrittore, che non fui, dico che io non mi vergognerei che tutte belle non fossero, per ciò che maestro alcun non si truova, da Dio in fuori, che ogni cosa faccia bene e compiutamente: e Carlo Magno, che fu il primo facitor di paladini, non ne seppe tanti creare, che esso di lor soli potesse fare oste. Conviene, nella moltitudine delle cose, diverse qualitá di cose trovarsi. Niun campo fu mai sí ben coltivato, che in esso o ortica o triboli o alcun pruno non si trovasse mescolato tra l’erbe migliori. Senza che, ad avere a favellare a semplici giovanette, come voi il più siete, sciocchezza sarebbe stata l’andar cercando e faticandosi in trovar cose molto esquisite e gran cura porre di molto misuratamente parlare.