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Pagina:Boccaccio - Decameron II.djvu/80

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74 giornata settima

donna il volesse ingannare: ma ella l’aveva sí tenuto e teneva, che egli non s’era potuto partire né poteva. La donna rispose ad Egano, e disse: — Io il ti dirò. Io mi credeva che fosse ciò che tu di’ e che egli piú fede che alcuno altro ti portasse: ma me ha egli sgannata, per ciò che, quando tu andasti oggi ad uccellare, egli rimase qui, e quando tempo gli parve, non si vergognò di richiedermi che io dovessi a’ suoi piaceri acconsentirmi; ed io, acciò che questa cosa non mi bisognasse con troppe pruove mostrarti, e per parlati toccare e vedere, risposi che io era contenta e che stanotte, passata mezzanotte, io andrei nel giardino nostro ed a piè del pino l’aspetterei. Ora, io per me non intendo d’andarvi: ma se tu vuogli la fedeltá del tuo famiglio conoscere, tu puoi leggermente, mettendoti indosso una delle guarnacche mie ed in capo un velo, ed andare lá giuso ad aspettare se egli vi verrá, che son certa del sí. — Egano, udendo questo, disse: — Per certo io il convengo vedere. — E levatosi come meglio seppe al buio, si mise una guarnacca della donna ed un velo in capo, ed andossene nel giardino ed a piè d’un pino cominciò ad attendere Anichino. La donna, come sentí lui levato ed uscito della camera, cosí si levò e l’uscio di quella dentro serrò. Anichino, il quale la maggior paura che avesse mai, avuto avea, e che, quanto potuto avea, s’era sforzato d’uscire delle mani della donna e centomilia volte lei ed il suo amore e sé, che fidato se n’era, avea maladetto, sentendo ciò che alla fine aveva fatto, fu il piú contento uomo che fosse mai: ed essendo la donna tornata nel letto, come ella volle, con lei si spogliò, ed insieme presero piacere e gioia per un buono spazio di tempo. Poi non parendo alla donna che Anichino dovesse piú stare, il fece levar suso e rivestire, e sí gli disse: — Bocca mia dolce, tu prenderai un buon bastone ed andra’tene al giardino, e faccendo sembianti d’avermi richesta per tentarmi, come se io fossi dessa, dirai villania ad Egano e sonera’mel bene col bastone, per ciò che di questo ne seguirá maraviglioso diletto e piacere. — Anichino levatosi e nel giardino andatosene con un pezzo di saligastro in mano, come fu presso al pino, ed Egano il vide venire, e cosí levatosi come