Vai al contenuto

Pagina:Boccaccio - Decameron II.djvu/87

Da Wikisource.

novella ottava 81

meco? o quando mi battesti? Io per me non me ne ricordo. — Arriguccio cominciò a dire: — Come, rea femina, non ci andammo noi a letto insieme? Non ci tornai io, avendo corso dietro all’amante tuo? Non ti diedi io dimolte busse e taglia’ti i capelli? — La donna rispose: — In questa casa non ti coricasti tu iersera; ma lasciamo stare di questo, ché non ne posso altra testimonianza fare che le mie vere parole, e vegnamo a quello che tu di’, che mi battesti e tagliasti i capelli. Me non battestú mai, e quanti n’ha qui e tu altressí mi ponete mente se io ho segno alcuno per tutta la persona di battitura: né ti consiglierei che tu fossi tanto ardito, che tu mano addosso mi ponessi, ché, alla croce di Dio, io ti sviserei. Né i capelli altressí mi tagliasti, che io sentissi o vedessi, ma forse il facesti che io non me n’avvidi; lasciami vedere se io gli ho tagliati o no. — E levatisi suoi veli di testa, mostrò che tagliati non gli avea, ma interi; le quali cose e veggendo ed udendo i fratelli e la madre, cominciarono verso d’Arriguccio a dire: — Che vuoi tu dire, Arriguccio? Questo non è giá quello che tu ne venisti a dire che avevi fatto; e non sappiam noi come tu ti proverai il rimanente. — Arriguccio stava come trasognato e voleva pur dire: ma veggendo che quello che egli credeva poter mostrare non era cosí, non s’attentava di dir nulla. La donna, rivolta verso i fratelli, disse: — Fratei miei, io veggio che egli è andato cercando che io faccia quello che io non volli mai fare, cioè che io vi racconti le miserie e le cattivitá sue: ed io il farò. Io credo fermamente che ciò che egli v’ha detto gli sia intervenuto ed abbial fatto, ed udite come. Questo valente uomo, al qual voi nella mia malora per moglie mi deste, che si chiama mercatante, e che vuole esser creduto e che dovrebbe esser piú temperato che un religioso e piú onesto che una donzella, son poche sere che egli non si vada inebriando per le taverne, ed or con questa cattiva femina ed or con quella rimescolando; ed a me si fa infino a mezzanotte e talora infino a matutino aspettare nella maniera che mi trovaste. Son certa che, essendo bene ebbro, si mise a giacere con alcuna sua trista ed a lei, destandosi, trovò lo spago al piede e poi