Pagina:Boccaccio - Decameron di Giovanni Boccaccio corretto ed illustrato con note. Tomo 5, 1828.djvu/187

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sè, e amendue insieme ti dovevano render cauto e guardingo dagli amorosi lacciuoli. E primieramente la tua età, per la quale, se le tempie già bianche e la canuta barba non m’ingannano, tu dovresti avere li costumi del mondo, fuor delle fasce già sono degli anni quaranta, e già venticinque, cominciatili a conoscere. E se la lunga esperienza delle fatiche d’amore nella tua giovanezza tanto non t’avea gastigato che bastasse, la tiepidezza degli anni, già alla vecchiezza appressandoti, almeno ti dovea aprire gli occhi, e farti conoscer là dove questa matta passione seguitando ti dovea far cadere, e oltre a ciò mostrarti quante e quali fosser le tue forze a rilevarti. La qual cosa se con estimazione avessi riguardata, conosciuto avresti, che dalle femmine nelle amorose battaglie gli uomini giovani, non quelli che verso la vecchiezza calano, sono richiesti; e avresti veduto le vane lusinghe, sommamente dalle femmine disiderate, ne’ giovani non che ne’ tuoi pari star male. Come si conviene o si confà a te oggimai maturo il carolare, il cantare, il giostrare e l’armeggiare, cose di niuno peso, ma sommamente da lor gradite? Tu medesimo non solamente dirai che a te sconvenevoli sieno, ma con ragioni inespugnabili biasimerai i giovani che le fanno. Come è alla tua età convenevole l’andar di notte, il contraffarti, il nasconderti a ciascheduna ora che ad una femmina è piacere; e non solamente in quella parte che forse meno disdicevole da te sarebbe eletta, ma in quelle che essa medesima, forse per gloriarsi d’avere uno uomo maturo, a guisa d’un semplice garzone, disonesta e sconvenevole eleggerà? Come è alla tua età convenevole, se bisogno