Pagina:Boccaccio - Decameron di Giovanni Boccaccio corretto ed illustrato con note. Tomo 5, 1828.djvu/224

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ba gentile, nè chi no; se non ch’ella ha in ciò voluto mostrare ch’ella sia gentile ella; e però, come gentile, ama e desidera le cose gentili: ed è tanta la sua vanagloria e pompa che ella fa di questa sua gentilezza, che in verità a quelli di Baviera, o a’ reali di Francia, o qualunque altri, se altri ne sono antichi, e le cui opere sieno state gloriose, sarebbe soperchio. Ma ben doveva, s’ella voleva mostrare che l’antica gentilezza le piaccia, sè antica gentil donna mostrare: de’ quali l’uno senza parole ella potrà oggimai tosto col viso mostrare, cioè che antica sia; o donna, o gentil, non cred’io ch’ella potesse mostrar mai. Scriveti che le piacciono i grandi favellatori, conciò sia cosa ch’ella di favellare ogni altra persona avanzi e trapassi; e dicoti che ’l suo cinguettare è tanto, che solo troppo più aiuterebbe alla luna sostenere le sue fatiche, che non facevano tutti insieme i bacini degli antichi. E lasciamo stare l’alte e grandi millanterie ch’ella fa quando berlinga con l’altre femmine, dicendo: quelli di casa mia, e gli antichi miei, e i miei consorti; chè le pare troppo bella cosa a dire, e tutta gongola quando si vede bene ascoltare, e odesi dire: monna cotale de’ cotali, e vedesi cerchio fare. Ma ella in brevissimo spazio di tempo ti dirà ciò che si fa in Francia e ordina il re d’Inghilterra; se i Ciciliani avranno buona ricolta, o no; se i Genovesi o i Viniziani recheranno spezieria di Levante, e quanta; se la reina Giovanna giacque la notte passata col re; quello che i Fiorentini dispongano dello stato della città: benchè questo le potrebbe essere assai agevole, se con alcuno de’ reggenti si stropicciasse, li quali non altrimenti che ’l