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Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/30

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26 il filocolo

sí tempestosamente venire, divenne come la timida cerva dinanzi al leone diviene, e divenuta fredda sí come i bianchi marmi, a Lelio timorosamente s’accostò, e con rotta voce cominciò a dire: «O Lelio, ov’è fuggito il tuo lungo avvedimento? Or non vedi tu quella gente armata che sí furiosamente verso di noi discende dall’alto monte? Che gente può ella essere? Come non provvedi tu al necessario rimedio or se essi vengono per offenderei?». A questa voce alzò Lelio gli occhi, e guardossi davanti, e vide il maladetto popolo ancora assai lontano, ma non tanto che il fuggire avesse potuto sé e i suoi compagni trarre dalle mani degli avversarii; onde egli alquanto pavido nella mente, rivolto alla sua compagna disse: «Non dubitare, fatti sicura, ché questi noi non cercano», tenendo con forte viso nascosa la paura; e poi cominciò a pensare, tra sé dicendo: «Certo costoro scendono sí furiosi per prenderei al varco della montagna, e vogliono da noi l’una delle due cose: o essi vogliono farsi del nostro avere posseditori privandone noi, o essi vogliono, sí come ribelli della nostra legge, privarci di vita, essendo giá loro in alcuno atto manifesta la nostra condizione. E dire che di qua fuggendo volessimo scampare, questo è impossibile, perciò che i loro cavalli freschi e possenti assai tosto sopraggiungerebbero i nostri affannati; e volendo noi con l’arme resistere, siamo picciola quantitá a sí gran moltitudine. Dunque aspettare solamente la loro pietá e misericordia, fermandoci, è il meglio, acciò che fuggendo noi non incrudeliamo piú gli animi loro; la quale pietá se essi concederanno, avanzeremo con Dio il nostro cammino, e se no, nelle nostre braccia, sperando in Dio, rimanga l’ultima parte della nostra salute».

Giá tutti i compagni di Lelio e altri giovani molti, congiunti per lo loro scampo nella sua compagnia, disiderosi di pervenire a quel tempio medesimo dove costoro andavano, cominciarono tra loro a mormorare pèr la veduta gente; e giá quasi ciascuno dubitava di muoverne verso Lelio alcuna parola, vedendolo forse nel sopraddetto pensiero occupato,