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libro quarto | 309 |
tre, l’uno di corporale fortezza credo che avanzerebbe il buon Ettore, tanto è ad ogni prova vigoroso e forte; la cortesia e la liberalitá del secondo è tanta, che la sua fama per ciascun polo credo che suoni; il terzo è di sapienza pieno tanto, che gli altri savi avanza oltra misura. Ma però che, sí come avete udito, le loro qualitá sono diverse, io dubito di pigliare, trovando nell’antica etá ciascuna di queste cose avere diversamente i coraggi delle donne e degli uomini piegati, sí come Deianira d’Ercole, Citennestra d’Egisto, e di Lucrezia Sesto. Consigliatemi, adunque, a quale io piú tosto, per meno biasimo e per piú sicurtá, mi deggia di costoro donare».
La piacevole reina avendo di costei la proposta udita, cosí rispose: «Nullo de’ tre è che degnamente non meriti di bella e graziosa donna l’amore; ma però che in questo caso non sono a combattere castella, o a donare i regni del grande Alessandro, overo i tesori di Tolomeo, ma solamente con discrezione è da servare lungamente l’amore e l’onore, li quali né forza né cortesia servano, ma solo il sapere, diciamo che da voi e da ciascuna altra donna è piú tosto da donare il suo amore al savio che ad alcuno degli altri.
«Oh, quanto è il mio parere dal vostro diverso!», rispose appresso la proponente donna. «A me pareva che qualunque l’uno degli altri fosse piú tosto da prendere che il savio: e la ragione mi par questa. Amore, sí come noi veggiamo, ha sí fatta natura, che, multiplicando in un core la sua forza, ogni altra cosa ne caccia fuori, quello per suo loco ritenendo, movendolo poi secondo i suoi piaceri: né niuno avvenimento puote a quelli resistere, che pur non si convengano quelli seguitare da chi è, com’io ho detto, signoreggiato. E chi dubita che Biblis conosceva essere male ad amare il fratello? Chi disdirá che a Leandro non fosse manifesto il potere annegare in Ellesponto ne’ fortunosi tempi, se vi si metteva? E niuno negherá che Pasife non conoscesse piú bello essere l’uomo che ’l toro: e pure costoro, vinti d’amoroso piacere, ogni conoscimento abbandonato, seguirono quello. Adunque, se egli ha potenza di levare il conoscimento a’ conoscenti, levando al savio il