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Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/330

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326 il filocolo

marinaro venivano, tanto belle, che mirabile cosa il vederle sí belle mi parve. Essendosi esse giá verso di me appropinquate assai, né io però avendo i miei occhi da’ loro visi levati, vidi in mezzo di loro un lustrore grandissimo, nel quale, secondo che l’estimativa mi porse, vedere mi parve una figura d’un angelo giovanissino, e tanto bello, quanto alcuna cosa mai da me veduta. Il quale rimirando io, mi parve ch’egli dicesse cosí verso me con voce assai dalla nostra diversa: «O giovane, stolto perseguitatore della nostra potenza, ora se’ giunto! Io sono qui venuto con quattro belle giovinette: piglia per donna quella che piú piace agli occhi tuoi». Io, questa voce udendo, tutto rimasi stupefatto, e con gli occhi e col cuore cercava di fuggire quello che io giá molte volte fuggito aveva; ma ciò era niente, però che alle mie gambe era tolta la possa, ed egli aveva arco e ale da giugnermi assai tosto. Ond’io tra quelle mirando, vidi una di loro tanto bella e graziosa nell’aspetto e ne’ sernbianti pietosa, ch’io imaginai di volere lei per singulare donna, tra me dicendo: «Costei agli occhi miei sí umile si presenta, che fermamente ella non sará ai miei disiri nemica, sí come molte altre sono a coloro i quali io, vedendogli pieni di affanni, ho giá scherniti, ma sará delle mie noie cacciatrice». E questo pensato, subito risposi: «La graziosa bellezza di quella giovane che alla vostra destra siede, o signor mio, mi fa disiderare d’essere a voi e a lei ancora fedelissimo servidore: però io sono qui a’ vostri voleri presto, fate di me quello che a voi piace». Io non aveva ancora compiuto di parlare, ch’io mi sentii il sinistro lato piagare d’una lucente saetta venuta dall’arco che egli portava, la quale io stimai che d’oro fosse. E certo io non vidi quand’egli, volto a lei, essa ferí d’una di piombo: e in questa maniera preso rimasi ne’ lacci da me lungamente fuggiti. Questa giovane piacque e piace tanto agli occhi miei, che ogni altro piacere fora per comparazione a questo scarso. Della qual cosa ella avvedendosene, lungamente se ne mostrò contenta; ma poi ch’ella conobbe me sí preso del suo piacere, che impossibile mi sarebbe non amarla, incontanente ella il