Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/355

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libro quarto 351

aggiunse alla data sentenza: che poi che la donna fosse al foco menata, se alcuno cavaliere si trovasse il quale per la salute di lei combattere volesse contro al primo che in quello dopo a lui s’opponesse, quello a cui vittoria ne seguisse, ciò ch’egli difendeva se ne facesse. Udita la condizione da’ due amanti e per ventura prima dall’uno che dall’altro saputa, quegli che prima l’udí prese l’armi subitamente, e salito a cavallo venne al campo, contradicendo a chi contravenire gli volesse per sostenere la morte della donna. L’altro che piú tardi sentito avea questo, udendo che giá era al campo colui per la difesa di lei, né altri piú v’avea luogo ad andare per tale impresa, non sappiendo che si fare, si doleva imaginando che l’amore della donna per sua tardanza aveva perduto, e l’altro giustamente l’avea guadagnato. E cosí dolendosi, gli venne pensato che se prima ch’alcun altro al campo andasse armato, dicendo che la donna dovea morire, egli, lasciandosi vincere, la poteva scampare: e cosí il pensiero mise ad effetto, e fu campata e liberata la donna. Adunque, dopo alquanti giorni, il primo cavaliere andò a lei, e sé umilmente le raccomandò, ricordandole come egli, per camparla da morte, a mortale pericolo pochi giorni avanti s’era posto, e, mercé degl’iddii e della sua forza, lei e sé di tale accidente avea campato: onde per questo le piacesse, in luogo di merito, il suo amore, il quale sopra tutte le cose sempre disiderato aveva, donare. E, appresso, con simile preghiera venne il secondo cavaliere, dicendo che a rischio di morte per lei s’era messo: ‛e ultimamente per che voi non moriste, sostenni di lasciarmi vincere, onde eterna infamia me ne seguita, dove avrei vittorioso onore potuto acquistare, volendo incontro alla vostra salute avere le mie forze operate’. La donna ciascuno ringraziò benignamente, promettendo debito guiderdone ad amendue del ricevuto servigio. Rimase adunque la donna, costoro partiti, in dubbio a cui il suo amore donare dovesse, o al primo o al secondo, e di ciò dimanda consiglio: a quale direste voi ch’ella íl dovesse piú tosto donare?».

«Noi terremmo» disse la reina, «che il primo sia da