Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/451

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libro quarto 447

l’alta festa, vestito di reali vestimenti e coronato d’oro, e con lui in simile forma Filocolo e Biancofiore, discende nella gran corte: è saliti sopra i gran cavalli tutti e tre, accompagnati da’ piú nobili, con canti e graziosi suoni se ne vengono al prato pieno di gente. E quivi smontati da cavallo e saliti tutti e tre in parte che da tutti poteano essere veduti, Filocolo alla destra mano e Biancofiore alla sinistra dell’amiraglio, l’amiraglio dirizzato in piè, diede segno di voler parlare, e con la mano comandò il tacere.

Tacque ogni uomo, e con riposato silenzio si diede ad ascoltare l’amiraglio, il quale cosí cominciò a dire: «Signori, la non istabile fortuna diede co’ suoi inopinati movimenti che Biancofiore, nobilissima giovane, dell’alto sangue di Scipione Africano discesa, da noi da poco tempo in qua conosciuta, nascesse nelle reali case del gran re Felice, degli spagnuoli regni castigatore, in uno medesimo giorno con Florio qui di lui figliuolo e a me caro nipote, della quale egli ancora ne’ puerili anni, come agl’iddii delle cose che avvengono consenzienti piacque, ferventemente s’innamorò. Al cui amore, avendo avuto da’ contrarii fati invidia, fu con gran sollecitudine cercato di porre fine, e dubitando di non poter pervenire a quello che i movimenti celestiali, secondo alcuni, avvegna che non savi, incessabili, gli hanno ultimamente condotti, egli, per fuggire questo, dando fede al sottile inganno fatto per alcuno, che oltre al dovere l’odiava, consentí che al fuoco dannata fosse; dove ella pervenuta, e di sua salute incerta, fu dagl’iddii, e da costui, con mirabile aiuto soccorsa e levata da tale pericolo. La qual cosa vedendo il re, acciò che quello che pure doveva seguire non gli seguisse, lei, moltitudine di tesori venduta a’ mercatanti, diede ad intendere essere morta, la quale Florio uccidendosi aveva proposto di seguitare: ma la veritá narratagli dalla madre, a me carnale sorella, fece che rimase in vita. Ella fu qui da’ mercatanti recata, e da me, per donare al Soldano, tesori senza numero comperata, e qui da lui, molti pericoli medianti, seguita, con sottile ingegno s’argomentò di congiungere quello