Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/462

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458 il filocolo

acciò che se il tuo corpo e la cara anima nascosi nella dura scorza non possono la tua fama far palese, noi sappiendo la verità da te, di te possiamo quella debitamente raccontare agl’ignoranti, i quali forse, udendo le nostre parole, mossi con noi a debita pietà, per te pietosi prieghi porgeranno agli iddii, e cosi la tua pena si mitighi, e la tua fama s’allunghi e si dilati». Come, quando Zefiro soavemente spira, si sogliono le tenere sommità degli arbori muovere per li campi, l’una fronda nell’altra ferendo, e di tutte dolce tintinnio rendendo, in tale maniera tutto l’arbore tremando si mosse a queste parole, e poi con voce alquanto più che la precedente pietosa ricominciò: «Io non ispero che mai pietà possa per sua forza mollificare ciò che crudeltà ingiustamente ha indurato; ma però che quello che io per fare troppa fede sostegno, non sia creduto che per mio peccato m’avvegna, e per la dolcezza de’ vostri prieghi, che maggior guiderdone meritano che quello che dimandano, parlerò e ciò che disiderate di sapere vi chiarirò. Ma però che senza molte parole ciò che domandato avete, dire non vi posso, vi priego che, se gl’iddii da simile avvenimento vi guardino, duro non vi sia alquanto il mio lungo dire ascoltare.

Nella fruttifera Italia siede una picciola parte di quella la quale gli antichi, e non immerito, chiamarono Tuscia, nel mezzo della quale, quasi fra bellissimi piani, si leva un picciol colle, il quale l’acque, vendicatrici della giusta ira di Giove, quando i peccati di Licaone meritarono di fare allagare il mondo, vi lasciò, secondo l’opinione di molti, la quale reputo vera, per ciò che ad evidenzia di tale verità si mostra il picciolo poggio pieno di marine conchiglie, né ancora si possono sì poco né molto le interiora di quello ricercare, che di quelle biancheggianti tutte non si trovino, e similemente i fiumi a quello circustanti, più veloci di corso che copiosi d’acque, le loro arene di queste medesime conchiglie dipingono. Sopra questo pasceva Eucomos la semplice mandra delle sue pecore, quando chiamato assai vicino fu a quell’onde, le quali i cavalli di Febo, passato il meridiano cerchio, con