Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/508

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504 il filocolo

Io per te perdei il tuo padre e la tua madre, e tu il difetto di loro non vuogli rintegrare. Se io ti paio cosí bella come tu dí, come a vedere non mi vieni? Ora io voglio che tu sappi ch’io sono la tua Roma. E se gran parte dei peccati del tuo suocero, per costui (volgendosi al vecchio), davanti la maestá del sommo Giove deleta non fosse, il tuo Florio la spada di quest’altro ancora torrebbe: però viemmi a vedere senza alcun indugio, ché il tuo fattore vuole, e non senza gran bene di te e del tuo marito». E questo detto sparí, né piú avanti la vide Biancofiore: per che rimase stupefatta nel sonno di tanta bellezza. Dopo picciolo spazio si svegliò, né piú dormi per quella notte: anzi, sopra ciò che veduto avea, pensosa stette infine che il sole apparve. Allora ella e Florio levati, e venuti a’ verdi boschi, e rimirando i nuovi tagliatori, ciò che Glorizia il passato giorno le aveva parlato e quello che la notte avea veduto detto e udito gli raccontò: e, dopo ciò che detto le aveva, intimamente pregandolo, se essere poteva senza disturbamento del suo avviso, che essi avanti a tutte l’altre cose dovessero visitare Roma, la quale mai veduta non avevano. Molto si maravigliò Filocolo di ciò che da Biancofiore udí raccontare, e udendo il suo disio cosí acceso d’andare a Roma, mutò disio, e rispose: «Biancofiore, cara sposa, tanto m’è caro quanto a te piace: tutta a tuo volere sia la nostra andata, quando ordinato avrò quello che i fati hanno voluto ch’io incominci». A cui Biancofiore disse: «Signor mio, a tua posta e l’andare e ’l dimorare sta; ma se di ciò il mio disio si seguisse, il piú tosto che si potesse saremmo in cammino». «E sí faremo noi, rispose Filocolo. Egli s’era giá al piccolo monte levata tutta la verde chioma, e niuna cosa alta sopra quello si vedeva se non le mura del vecchio tempio, quando Filocolo, fatti prendere i buoi, primieramente con profondo solco segnò i fondamenti delle future mura, e appresso ordinò i luoghi delle torri, e le mura in qual parte aperte, per dar luogo agli entranti, dovessono rimanere. E similmente divisò le diritte rughe, e quali luoghi per eterne abitazioni rimanessero. E fatto questo,