Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/8

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4 il filocolo

ricordo non sia. Intra ’l ponente e i regni di Borea sono fruttifere selve, nelle quali io sento nato un valoroso giovane, disceso dell’antico sangue di colui che giá li tuoi antecessori liberò della canina rabbia de’ longobardi, loro rendendo vinti con piú altri nemici alla nostra potenza. Chiama costui, perciò che noi gli abbiamo quasi l’ultima parte delle nostre vittorie serbata, e sopra noi gli prometti valorose forze. Io farò li fauni e’ satiri e le ninfe graziose ne’ suoi affanni; Nettunno ed Eolo disiderano di servirmi; e Marte a’ miei prieghi vigorosamente l’aiuterá. E ’l nostro Giove è di tutte queste cose contento, perciò che ha preso isdegno, veggendo a gente portare per insegna quello uccello, nella cui forma giá molte volte si mostrò a’ mondani, che piú a’ sacrificii di Priapo intendono che a governare la figliuola di Astreo, loro debita sposa. Io ancora ti prometto di commuovere con le infernali furie un’altra volta gli abominevoli regni in suo servigio, come giá feci quando ne’ paesi italici entrò il santo uccello, la cui ruina non permisi allora, volendogli prestare tempo nel quale potendosi pentere meritasse perdono, e ancora perciò che sentiva che di lui dovea discendere l’edificatore di questo luogo pontificale. Adunque sollecita queste cose; e se ciò non farai, senza piú porgerti le mie forze io ti lascerò nelle sue mani». E detto questo, si partí, discendendo a’ tenebrosi regni di Plutone; e con lamentevole voce chiamata Aletto, disse: «A te conviene la seconda volta rivolgere le fedeli menti che discesero da colui, il quale tu non potesti altra volta per tua forza sí del tutto sturbare che negl’italici regni smisurate forze non prendesse: e ciò fu nel principio delle prosperitá; ma questo fia nell’ultima parte dell’avversitá, la quale ultima parte la loro fama spegnerá nel mondo». E questo detto, voltato il suo carro, tornò al cielo. Gli oscuri regni a cotale novella si dolsero, veggendo apertamente per quella la loro preda mancare: ma al volere della santa dea non si poteva resistere. Però Aletto, lasciati quelli, tornò agli altri, i quali ella giá a crudeli battaglie aveva commossi, e quivi gli animi de’ piú possenti impregnò di volontá iniqua contra al principale signore, mostrando loro come vene-