Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 1, 1829.djvu/105

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in quella scienza la quale più v’aggrada che io appari, e qui in vostra presenza, di miglior cuore, cessando ogni dubbio, apprenderò e con più diletto studierò, vedendovi continuamente in prosperevole stato -.

Quando il re udì la risposta di Florio, ben conobbe il suo volere occulto, e che le scuse da lui porte, non da pietà che di lui padre avesse, ma sola la forza d’amore che a Biancifiore lo stringea li facea questo dire; onde egli così gli disse: Figliuolo, siano di lungi da noi gli avversi casi, i quali tu ora in forse mettevi futuri, però che se pure avvenissero, tanto ne sarai vicino, che ben potrai al pietoso uficio esser chiamato. Ma tu sanza dovere ti ramarichi, ponendolo in non convenevole cosa, che un figliuolo di tal re, quale tu se’, vada per le strane scuole studiando. Or ove ti mando io? Se tu riguardi bene, tu vai in casa tua e nella tua città e nel tuo regno a dimorare. E se non fosse che ’l troppo amore de’ padri verso i figliuoli li fa le più volte pigri alle virtù certo io m’atterrei al tuo consiglio di farti appresso di me studiare; ma acciò che niuno atto di pigrizia dal grande amore ch’io ti porto ti succedesse, mi fo io alquanto contra me medesimo rigido, dilungandoti un poco da me. E certo tu il dei aver caro, però che la tua età richiede più tosto affanno che agio: il sole, poi che Lucina chiamata dalla tua madre mi ti donò, è quattordici volte ad un medesimo punto ritornato nelle braccia di Castore e di Polluce, e è entrato nel cammino usato per compiere la quintadecima, e è già al terzo della via, o più avanti. Deh, se tu rifiuti, e dubiti d’andar così vicino a noi, come poss’io presumere che tu, per divenire valoroso,