Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 1, 1829.djvu/311

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alla morte? E simile crudeltà nelle figliuole di Belo si trovò, le quali tutte i novelli sposi la prima notte uccisero fuori che Ipermestra. Oimè, ch’io non sono possente a dire ciò che io sento di voi! Ma sanza dire più avanti, quanti e quali essempli son questi della vostra malvagità? O femine, innumerabile popolo di pessime creature, in voi non virtù, in voi ogni vizio: voi principio e mezzo e fine d’ogni male. Mirabil cosa si vede di voi, fra tanta moltitudine una sola buona non trovarsene. Niuna fede, niuna verità è in voi. Le vostre parole sono piene di false lusinghe. Voi ornate i vostri visi con diversi atti ad inretire i miseri, acciò che poi, liete d’avere ingannato, cioè fatto quello a che la vostra natura è pronta, ve ne ridiate. Voi siete armadura dello etterno nimico dell’umana generazione: là ov’egli non può vincere co’ suoi assalti, e egli incontanente a’ pensati mali pone una di voi, acciò che ’l suo intendimento non gli venga fallito. Guai etterni puote dire colui, che nelle vostre mani incappa, non gli fallino. Misera la vita mia, che incappato ci sono! Niuna consolazione sarà mai a me di tal fallo, pensando che una giovane, la quale io più tosto angelica figura che umana creatura riputava, con falso riguardamento m’abbia legato il cuore con indissolubile catena, e ora di me si ride, contenta de’ miei mali. Ma certo la miserabile fortuna che abassato per li vostri inganni mi vede, assai mi nuoce, e niuno aiuto mi porge anzi s’ingegna con continua sollecitudine di mandarmi più giù che la più infima parte della sua rota, se far lo potesse, e quivi col calcio sopra la gola mi tiene, nè possibile m’è lasciare il doloroso luogo -.