Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 1, 1829.djvu/322

Da Wikisource.

agli abandonati liti. Se per noi si può far cosa che al vostro signore e a voi piaccia, come umilissimi servidori a’ vostri piaceri ci disponiamo -. Assai gli ringraziarono i due cavalieri e ultimamente gli pregarono che non fosse loro noia alquanti giorni attendergli, però che con loro credevano dovere avere a fare. A cui essi risposero che uno anno, se tanto loro piacesse, gli attenderebbono.

Tornarono i due cavalieri al re, e chiaramente ogni cosa udita da’ padroni gli narrarono. A’ quali il re disse: Tornate ad essi e domandateli se essi volessero una bellissima giovane comperare, la quale innumerabile tesoro ho cara, e con la risposta tacitamente tornate -. Ripresero i cavalieri il cammino, e, ricevuti con amorosi accoglimenti, a’ mercatanti la loro ambasciata contarono aggiungendo che dalla bella giovane inverso la reale maestà grandissimo fallo era stato commesso, per lo quale morte meritava - ma il signore, pietoso della sua bellezza, non ha voluto privarla di vita: ma, acciò che il fallo non rimanga impunito, la vuole vendere, come contato v’abbiamo -. A cui i mercatanti risposero ciò molto piacere loro: e se bella era quanto contavano, nullo migliore comperatore d’essi se ne troverebbe. - Adunque - disse Asmenio - arrecate i vostri tesori e venite con noi, acciò che voi veggiate che quello che vi diciamo è vero -.

Caricati i mercatanti i loro tesori, e presi molti loro cari gioielli, con li due cavalieri se ne vennero a Marmorina, ove dal re onorevolmente ricevuti furono. E quando tempo parve al re di volere che essi vedessero Biancifiore, egli disse alla reina: Va e fa venire la giovane -. Al cui comandamento la reina andata