Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 1, 1829.djvu/323

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in una camera ove Biancifiore era, disse: O bella giovane, rallegrati, che picciolo spazio di tempo è a passare che il tuo Florio sarà qui; e però adornati, acciò che tu gli possi andare davanti e fargli festa, e che egli non gli paia che le tue bellezze sieno mancate -. Corse al cuore di Biancifiore una subita letizia, udendo le false parole, e per poco non il cuore, abandonato dalle interiori forze, corse di fuori a mostrare festa, per debolezza perì. Ma poi, quelle tornate ciascuna nel suo luogo furono, Biancifiore s’andò ad ornare. Ella i dorati capelli con sottile artificio mise nel dovuto stile, e, sè di nobilissimi vestimenti vestita, sopra la testa si puose una bella e leggiadra coronetta, e con lieti sembianti cominciò ad attendere, disiderosa d’udire dire: "Ecco Florio!".

Il re fece chiamare i due mercatanti, e con loro sanza altra compagnia, se ne entrò in una camera, e disse loro: Voi vedrete di presente venire una creatura di paradiso in questo luogo, la quale sarà al vostro piacere, se assai tesori avete recati -. E detto questo, comandò che Biancifiore venisse. Allora la reina disse a Biancifiore: Andiamo nella gran sala, non dimoriamo qui, acciò che di lontano possiamo vedere il caro figliuolo -. Mossesi Biancifiore soletta di dietro alla reina e venne nel luogo ove i due mercatanti dimoravano. E come l’aria, di nuvoli piena, porge alla terra alcuna oscurità, la quale poi, partendosi i nuvoli, da’ solari raggi con lieta luce è cacciata, così parea che dove Biancifiore giungeva, nuovo splendore vi crescesse. Videro i mercatanti la bella giovane, e, ripieni d’ammirazione, appena credettero che cosa mondana fosse, dicendo