Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 1, 1829.djvu/331

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in ogni atto come donna ti onoreremo. E se forse ti duole il dover cercare nuovi liti, imaginando quelli dovere essere strani e voti di varii diletti, de’ quali forse ti pareva la tua Marmorina piena, certo tu se’ ingannata, però che colà ove noi ti portiamo è luogo abondevole di graziosi beni, pieno di valorosa gente, nel quale forse la fortuna ti concederà più tosto il tuo disio che fatto non ti avrebbe onde ti parti: però che noi spesso veggiamo che quelli luoghi che paiono più atti a uno intendimento d’un uomo o d’una donna, quelli sono quelli ne’ quali mai tale intendimento fornire non si può; e così ne’ non pensati luoghi avviene che l’uomo ha quello che ne’ pensati disiderava. I futuri avvenimenti ci sono nascosi. Il primo aspetto delle cose doni speranza di quello che dee seguire: tu ricca, tu graziosa, tu bellissima! Le quali cose pensando, manifestamente si dee credere che gl’iddii a grandissime cose t’apparecchiano e che in te non dee potere lunga miseria durare. Piangano coloro a’ quali niuna speranza è rimasa. Noi ti preghiamo che tu ti conforti, con ciò sia cosa che noi manifestamente conosciamo che con aperte braccia felicità non pensata t’aspetta, alla quale gl’iddii tosto te e noi con prosperevole tempo, come cominciato hanno, ci portino -.

Con pietose lagrime ascoltava Biancifiore le parole de’ confortanti, e avvegna che niuno conforto di quelle prendesse, nondimeno con rotte voci prometteva di confortarsi. Ma poi che i due mercatanti, parendola loro quasi avere riconfortata, la lasciarono con Glorizia, essa soletta in una camera della nave, donata a lei da’ signori, si rinchiuse, e in quella con tacite lagrime sopra