Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 1, 1829.djvu/337

Da Wikisource.

qui sentivi, non dee però essere da te la speranza fuggita. E, appresso, nella presente vita si conviene le impossibili cose rifiutare, e l’avverse con forte animo sostenere. Niuno mai fu in tanta miseria che possibile non gli fosse l’essere in brieve più che altro felice. I movimenti della fortuna sono varii, e disusati i modi ne’ quali ella i miseri rileva a maggiori cose. Se a te pare impossibile di dover mai ritornare là ove Florio di’ che lasciasti, nè mai speri di rivederlo, fa che tu ti sforzi d’imaginare di mai non averlo veduto, e ogni pensiero di lui caccia da te. E quando tu riposata sarai là ove costoro ti portano, tu ne vedrai molti de’ quali non potrà essere che alcuno non te ne piaccia, e niuno sarà a cui tu non piaccia: colui che ti piacerà, colui sia il tuo Florio. Or conviensi che la tua bellezza perisca per amore d’un giovane, il quale avere non si può oramai? -. Quando Biancifiore ebbe per lungo spazio ascoltato ciò che Sisife le parlava, ella alzò la testa e disse: Oimè, quanto male conoscete le leggi d’amore! Certo elle non sono così dissolubili come voi nel parlare le mostrate. Chi è colui che possa sciogliersi e legarsi a sua volontà in sì fatto atto? Certo chi è colui che ’l fa, e far lo può, non ama, ma imponsi a se medesimo falso nome d’amante, però che chi bene ama, mai non può obliare. E come per niuno altro potrò io dimenticare il mio Florio il quale di bellezza, di virtù e di gentilezza ciascuno altro giovane avanza? E quando alcuna di queste cose in sè non avesse, sì n’è in lui una sola, per la quale mai per alcuno altro cambiare nol dovrei: che esso ama me sopra tutte le cose del mondo -. - Fermamente conosco - disse Sisife - che tu