Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 1, 1829.djvu/353

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voce che Biancifiore era morta, con occulto ingegno quella giovane che dentro vi vedesti vi facemmo mettere, credendo fermamente che dopo alquante lagrime il tuo dolore insieme con lei dimenticassi. E però a te, come a savio, sanza fare queste pazzie, le quali hai da questa sera in qua fatte, ti conviene confortare, e fare ragione che mai veduta non l’avessi, e lasciarla andare. Noi ti doneremo la più bella giovane del mondo e la più gentile per compagna: quella t’imagina che sia la tua Biancifiore -.

Quando Florio ebbe queste cose dalla madre udite, teneramente cominciò a piagnere, e così alla madre disse: O dispietata madre, ove è fuggito quello amore che a me, tuo unico figliuolo, portar solevi? Quali tigre, quali leoni, quale altro animale inrazionale ebbe mai tanta di crudeltà, che più benigno verso li suoi nati non fosse che tu non se’ verso di me? Come, poi che tu conoscevi l’amore che io portava a Biancifiore potesti mai tu consentire o pensare che sì vile cosa di lei si facesse come fu venderla? Deh, ora ella t’era come figliuola, e tu come figliuola la solevi trattare quando io c’era: or che ti fece ella che tu sì subitamente incrudelire verso di lei dovessi? L’altre madri sogliono francare le serve amate da’ figliuoli, ma tu la libera hai fatta serva perchè io l’amo. Oimè, che il tuo cuore con quello del mio padre è tornato di ferro! Di voi ogni pietà è fuggita. In voi niuna umanità si trova. A voi che facea se io amava Biancifiore, o se ella amava me? Perchè ne dovevate voi entrare in tanta sollecitudine? Io credo che in te è entrato lo spirito di Progne o di Medea. Ma la fortuna mi farà ancora vedere che il crudele vecchio e tu,