Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 1, 1829.djvu/367

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sieno state o sieno al presente non so: voi l’avete potuto e potete conoscere quante e quali esse siano state. Sì che, chiamandomi questo nome, l’effetto suo s’adempierà bene nella cosa chiamata, e la fama del mio nome così occulterà, nè alcuno per quello spaventeremo: e se necessario forse in alcuna parte ci fia, il nominare dirittamente non ci è però tolto -. Piacque a tutti l’avviso di Florio e il mutato nome, e così dissero da quell’ora in avanti chiamarlo, infino a tanto che la loro fatica terminata fosse con grazioso adempimento del loro disio.

Mentre la notte con le sue tenebre occupò la terra, i giovani si riposarono, e la mattina levati, accesero sopra gli altari di Marmorina accettevoli sacrificii al sommo Giove, a Venere, a Giunone, a Nettunno e ad Eolo e a ciascuno altro iddio, pregandoli divotamente che per la loro pietà porgessero ad essi grazioso aiuto nel futuro cammino. E fatti con divozione i detti sacrificii, s’apparecchiarono per montare sopra l’adorno legno con la loro compagnia nobile e grande. Ma venuti alla riva del fiume, videro quello con torbide onde più corrente che la passata sera non era: per la qual cosa mutato consiglio, comandarono a’ marinari che la nave menassero nel porto d’Alfea, e quivi li attendessero. E essi, fatti venire i cavalli, e montati, con molte lagrime dal re e dalla reina, e dagli amici, e da’ parenti, dando le destre mani, dicendo addio, si partirono; e lasciata Marmorina, al loro viaggio presero il meno dubbioso cammino.