Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 2, 1829.djvu/190

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a qui ingegnatomi dal congiungimento di qualunque uomo, e ancora dal mio medesimo, che d’avere i tuoi abbracciamenti tutto ardea, ho guardata, ora per tua malvagità congiuntati con non so cui, la morte debitamente hai guadagnata: e io la ti darò. Tu sarai miserabile essemplo a tutte l’altre che per inanzi volessero ardire di cotal fallo commettere. Una ora amenduni vi perderà, e la tua vituperata bellezza perirà sotto la mia spada: niuna bellezza mi farà pietoso -. E queste parole dicendo, trasse fuori la tagliente spada e alzò il braccio per ferirli; ma Venus, nascosa nella sua luce, stando presente, non sofferse tanto male, ma messasi in mezzo ricevette sopra lo impassibile corpo l’acerbo colpo, il quale sopra i dormenti amanti discendea: per che niente furono offesi. E il pensiero subito si mutò all’amiraglio, parendogli vil cosa due che dormissero uccidere, e la sua spada fedare di sì vile sangue: per che egli tiratala indietro, la ripose, e sanza destarli si partì della camera, infiammato contra loro, e in tutto deliberando nell’acceso animo di tal fallo farli punire. E sceso dell’alta torre, sanza essere da persona scontrato o veduto, trovati i sergenti suoi lui aspettanti, comandò che sanza indugio alla camera di Biancifiore salissero, e lei e colui che con lei troveranno ignudo, così ignudi strettamente legassero, e giuso dalla finestra, onde i fiori erano stati collati, gli mandassero nel prato, sanza avere di loro misericordia alcuna, o sanza niuno priego ascoltare.

Mossesi sanza ordine la scelerata masnada, e allegri del male operare salirono le disusate scale e pervennero alla bella camera, la quale ancora come l’amiraglio