Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 2, 1829.djvu/324

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sepoltura; e mangiando con Simone fariseo, alla donna di Magdalo, lunga peccatrice stata, la quale con le lagrime gli avea lavati i piedi e asciutti co’ capelli e unti con prezioso unguento, perdonò i molti peccati, dicendo: "Va, e non peccare più". Egli similemente sanò un povero, lungo tempo stato alla pescina per lavarsi nella commossa acqua. Ma poi per le molte cose da’ Giudei invidiato, fu cercato di lapidare, la cui ira egli la prima volta fuggì, ma poi con onore grandissimo, sedendo sopra una asina, essendogli tutta Ierusalem con rami d’ulive e di palma e con canti uscita incontro, rientrò in quella, ove poco tale onore gli durò. Ma egli già conoscendo il tempo della sua passione essere vicino, cenò co’ discepoli e loro com’egli dovea essere tradito da uno di loro nunziò. Dopo la qual cena, lavati a tutti i piedi, andò in un giardino fuori della città ad orare con alcuni di quelli; ma colui che ’l tradimento avea ordinato, venuto quivi co’ sergenti del prencipe de’ Farisei, tradendolo, con gran romore e furore come un ladrone fu preso. Ma s’egli avesse voluto fuggire, niuno era che ’l tenesse, quando tramortiti caddero tutti nel suo cospetto; ma egli sollicito alla nostra redenzione stando fermo, rendute loro le prime forze, si lasciò pigliare: e volete udire più benignità di lui? Avendo Pietro Simone, uno de’ suoi discepoli, il quale egli capo degli altri e suo vicario avea ordinato, tagliata l’orecchia a uno de’ servi de’ prencipi, ammonendo lui che il coltello riponesse, l’orecchia sanò al magagnato. Fu adunque, così preso, costui menato nel cospetto di Caifas e d’Anna, i quali a Pilato il mandarono, di lui ponendo false accuse, sì come