Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 2, 1829.djvu/375

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corpo e della borsa è nemica con la sua corta e fastidiosa dolcezza e singulare laccio dell’antico nemico ad inretire l’anime de’ cattivi. Oh, quanti e quali mali già costei ha fatti evenire! Quello rettore che l’userà, darà a’ suoi uomini materia d’enfiare, de’ quali enfiamenti niuna altra cosa resulterà se non o tradimento o insidie: però schifala. A te è la tua Biancifiore, bellissima e d’alta schiatta nata, la quale tu lungamente hai amata e con sollecitudine guadagnata; guardalati, e siati cara, e sola come si conviene ti basti sanza più avanti cercare. E siati a mente che il guardarsi da’ vizii non basta, sanza operare le virtù, a gloriosa vita volere: e però, o caro figliuolo, imita quelle, e quanto puoi l’adopera. Laudevole cosa e necessaria molto nei prencipi è la prudenzia, sanza la quale niuno regno bene si governa. E similmente sanza giustizia niuno regno dura: e poi che i ladroni, acciò che lungamente duri la loro compagnia, in molte cose i suoi ordini servano, quanto maggiormente i prencipi la deono volere servare! Adunque, e tu la serva, e a ciascuno con intera ragione il suo debito rendi: né ti muova amore, odio, amicizia, o parentado, o dono a giudicare con torta bilancia. E similemente ne’ grandi uomini fortezza d’animo si richiede, imperò che quanto maggiori sono gli uomini, tanto maggiori sogliono e possono le avversità avvenire; e però più forza a sostenere loro che agli altri si richiede, non forse negli avversi casi mostrando mestizia, negli animi de’ suggetti pusillanimità generino. E in tutte le cose fa che temperato sia: la temperanza in ogni cosa dimora bene. Ella multiplica le laudi e gli onori, e aumenta