Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 2, 1829.djvu/72

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avvenne che voltando io gli occhi verso le nitide onde, per quelle vidi subita venire una barchetta, nella quale quattro giovani con un solo marinaio veniano, tanto belle, che mirabile cosa il vederle sì belle mi parve. E essendosi esse già verso di me appropinquate assai, né io però avessi i miei occhi da’ loro visi levati, vidi in mezzo di loro un lustrore grandissimo, nel quale, secondo che la stimativa mi porse, mi parve vedere una figura d’uno angelo giovanissimo, e tanto bella quanto alcuna cosa mai da me veduta. Il quale rimirando io, mi parve ch’egli dicesse così verso di me con voce assai dalla nostra diversa: "O giovane, stolto perseguitore della nostra potenza, ora se’ giunto! Io sono qui con quattro belle giovinette venuto: piglia per donna quella che più piace agli occhi tuoi!". Io questa voce udendo, tutto rimasi stupefatto, e col cuore e con gli occhi cercava di fuggire quello che io molte volte già fuggito avea; ma ciò era niente, però che alle mie gambe era tolta la possa, e egli avea arco e ali da giugnermi assai tosto. Onde io tra quelle mirando, vidi l’una di loro tanto bella e graziosa nell’aspetto e ne’ sembianti pietosa, ch’io imaginai di volere lei per singulare donna, fra me dicendo: "Costei agli occhi miei sì umile si presenta, che fermamente ella non sarà a’ miei disii nimica, come molte altre sono a quelli i quali io, vedendoli pieni d’affanni, ho già scherniti, ma sarà delle mie noie cacciatrice". E questo pensato, subito risposi: "La graziosa bellezza di quella giovane che alla vostra destra siede, o signor mio, mi fa disiderare d’essere a voi e a lei fedelissimo servidore, e però io sono qui a’ vostri voleri presto: fate di me