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terò soltanto ad accennare una mia opinione, ed è, che io reputo la Teseide inferiore al Filostrato, sia per merito di poesia che di lingua. Benchè verso la fine del poema il Filostrato illanguidisca, e mostri la fretta avuta dall’autore nel condurlo al termine, in tutto il resto parmi che possa sostenere la superiorità su gli altri suoi scritti poetici. Sembrerà a taluno che abbia l’orecchio assuefatto a più sonora poesia, che languidi e cascanti siano spesso i versi del Boccaccio, ma nessuno potrà negare la facilità con la quale sembra che siano stati dettati. Gioverà in ultimo avvertire, che lo stesso autore nel proemio del Filostrato dice di aver composto il Filostrato in leggere rima, e nel suo fiorentino idioma.
Sette codici riccardiani, e quattro laurenziani mi hanno fornito larghi mezzi per l’emendazione del Filostrato, e il lungo lavoro che ho fatto sopra i medesimi mi dà la speranza che la mia fatica possa ottenere l’approvazione degli studiosi di nostra lingua, potendo ora esser certi di leggere questo poema del Boccaccio nella sua primitiva purezza.