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Pagina:Boccaccio - Il Filostrato di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto su i testi a penna, 1831.djvu/99

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PARTE TERZA 87


XX.


Rimase Pandar di Troilo contento,
     E ciascheduno a sue bisogna attese.
     Ma come che a Troilo ogni dì cento
     Paresse d’esser con quella alle prese,
     Pur sofferia, e con sommo argomento
     In sè reggeva l’amorose offese,
     Dando a’ pensier d’amor la notte parte,
     E ’l dì co’ suoi al faticoso marte.

XXI.


In questo mezzo il tempo disiato
     Da’ due amanti venne, donde fessi
     Griseida a chiamar Pandaro, e mostrato
     Tutto gliel’ha; ma Pandaro dolessi
     Di Troilo, che ’l dì davanti andato
     Era con certi, per bisogni espressi
     Della lor guerra, alquanto di lontano,
     Bench’el dovea tornare a mano a mano.

XXII.


Disselo a lei, il che udir gravoso
     Molto le fu, ma questo non ostante,
     Pandar, siccome amico studïoso,
     Mandò tosto per lui un presto fante,
     Il qual senza pigliare alcun riposo
     In breve spazio a Troilo fu davante,
     Il quale udito ciò perchè venia,
     Lieto per ritornar si mise in via.