Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo I, 1831.djvu/86

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66 COMENTO DEL BOCCACCI


Che tu mi segua, ed io sarò tua guida,

E trarrotti di qui, cioè di questo luogo pericoloso, per luogo eterno, cioè per lo inferno e per lo purgatorio, i quali sono luoghi eterni, Dove, cioè in quel luogo, udirai le dispietate strida, in quanto paiono d’uomini crudeli e senza alcuna umanità.

E vederai gli spiriti dolenti,

Che la seconda morte ciascun grida:

cioè la morte dell’anima, perciocchè quella del corpo, la quale è la prima, essi l’hanno avuta. Addomandano adunque la seconda, credendo per quella le pene che sentono non dovere poscia sentire. Ma i nostri teologi tengono, che quantunque essi la spiritual morte domandino, non perciò potendola avere la vorrebbono, perciocchè per alcuna cagione non vorrebbono perdere l’essere. Deesi adunque intendere, li dannati chiamar la seconda morte siccome noi mortali spesse volte chiamiamo la prima; la quale se venir la vedessimo, senza alcun dubbio a nostro potere la fuggiremmo. O puossi sporre così: tiensi per li teologi essere più specie di morte, delle quali è la prima, della quale tutti corporalmente moiamo: la seconda dicono che è morte di miseria, la qual veramente io credo essere infissa ne’ dannati, in tanta tribulazione e angoscia sono: e questo è quello che ciascun dannato grida, non dimandandola, ma dolendosi.

E vederai color che son contenti

Nel fuoco, della penitenza: e dice contenti, perciocchè quella penitenza, che non ci facesse con contentamento d’animo di colui che la facesse, non var-