ce, cioè sè medesima dispose a mettere in atto il prego ricevuto: il che appare, in quanto Beatrice, che qui la grazia salvificante, o vogliam dire beatificante s’intende, alla salute del pregante si dispose: il che dallo intrinseco della divina mente procedette. Grande è per certo, come dice san Girolamo, la virtù della orazione, la quale fatta in terra, adopera in cielo: il che qui manifestamente appare, siccome al peccatore è dimostrato; perciocchè la forza della sua orazione ha rotto e annullato il duro giudicio di Dio, nel quale esso Iddio vuole che il peccatore sia punito; e l’umile orazione ha tanto potuto, che rotto questo giudicio, al peccatore, in luogo della pena, è conceduta misericordia: e non solamente misericordia, ma ancora preparatagli e mostratagli la via da pervenire a salvazione. Che adunque avviene? Che per lo desiderio della salute sua, la divina bontà fa che per la grazia salvificante si muove Virgilio del limbo, il quale qui si prende per la ragione per la quale noi siamo detti animali razionali, o vogliam dire, per la grazia cooperante, o vogliam dire l’una e l’altra insieme; conciosiacosachè alcuno più allo luogo in noi io non cognosca, dove la grazia cooperante mandatane da Dio si debba piuttosto ricevere, che nella sedia della ragione; conciosiacosachè essa dopo la grazia operante ben ricevuta, ogni bene in noi disponga e ordini, e con noi insieme adoperi. E a dichiarare come Virgilio del limbo sia mosso, è da sapere, come già dicemmo, esser due mondi: l’uno si chiama il maggiore,