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Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo I, 1831.djvu/218

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198 COMENTO DEL BOCCACCI

come coloro fanno, li quali la febbre piglia, che innanzi lo incendio di quella tremano, e battono i denti.

Tosto, che inteser le parole crude,

dette da Caron di sopra,

Io vegno per menarvi all’altra riva ec.

Bestemmiavano Iddio. Fa qui l’autore imitare a quelle anime il bestiale costume di molti uomini, che quando attendono o hanno alcuna cosa la quale loro a grado non sia, disperatamente cominciano a bestemmiare, quasi per quello non altrimenti che se Dio spaventassono, si debba diminuire o mitigare la fatica, la quale aspettano o la quale hanno: e’ lor parenti, cioè i padri e le madri li quali principio e cagione dierono all’esser loro: L’umana spezie, quasi volessero piuttosto essere stati animali bruti, acciocchè col corpo si fosse morta l’anima: il luogo, supple, bestemmiavano dove nacquero, il tempo, nel qual nacquero, e ’l seme, del quale nacquero, Di lor semenza, cioè bestemmiavano il seme di lor semenza, cioè della quale seminati furono, e di lor nascimenti, cioè bestemmiavano il luogo e ’l tempo di lor nascimenti.

Poi si ritrasser tutte quante insieme,

quinci appare loro quivi esser venute sparte:

Forte piangendo alla riva malvagia,

d’Acheronte:

Che attende ciascun uom, che Dio non teme.

Perciocchè tutti dichlnan quivi coloro, che vivendo non ebbono timor di Dio.

Caron dimonio, con occhi di bragia,