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SOPRA DANTE | 275 |
condochè scrive Virgilio, egli uccise Turno; ma alcuni altri sentono altrimenti. Della morte sua non è una medesima opinione in tutti. Scrive Servio, che Caton dice, che andando in compagnia d’Enea predando appo Lauro Lavinio, s’incominciò a combattere, ed in quella battaglia fu ucciso Latino re da Enea, il quale Enea poi non fu riveduto. Altri dicono, che avendo Enea avuta vittoria de’ Rutoli, e sacrificando sopra il fiume chiamato Numico, che esso cadde nel detto fiume, e in quello annegò, nè mai si potè il suo corpo ritrovare: e questo assai elegantemente tocca Virgilio nel IV. dell’Eneida, dove pone le bestemmie mandategli da Didone, dicendo:
At bello audacis populi vexatus, et armis,
Finibus extorris, complexu avolsus Juli
Auxilium imploret, videatque indigna suorum
Funera: nec, cum se sub leges pacis iniquae
Tradiderit, regno, aut optata luce fruatur:
Sed cadet ante diem, mediaq; inhumatus arena,
Haec precor, etc.
E Virgilio medesimo mostra, lui essere stato ucciso da Turno, dove nel libro decimo dell’Eneida finge, che Giunone sollecitata da Turno, nel mezzo ardore della battaglia prende la forma d’Enea: e seguitata da Turno, fugge alle navi d’Enea, e infino in su le navi essere stata seguitata da Turno, e quindi sparitagli dinanzi: la qual fuga si tiene che non fosse fittizia, ma vera fuga d’Enea, e che quivi morto esso cadesse nel fiume: ma comechè egli morisse, fu da quelli della contrada deificato, e chiamato Giove