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Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo I, 1831.djvu/332

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312 COMENTO DEL BOCCACCI

non molto ordinato amor gli parea. Ultimamente assai utili libri lasciando, essendo già d’età di settantotto anni morì. Ma secondochè scrive Eusebio in libro Temporum, pare che egli vivesse anni novantadue. Fiorì ne’ tempi che Ciro re, per forza trasportò in Persia l’imperio de’ Medi. Empedocles.

Empedocles fu Ateniese, secondo Boezio, del quale, credo più per difetto del tempo, che ogni cosa consuma, o dalla trascutaggine degli uomini che negligentemente serva le scritture, che perchè egli solenne filosofo degno di laude non fosse, alcuna cosa non si trova che istorialmente di lui raccontar si possa; quantunque alcuni dicano, lui essere stato ottimo cantatore, ed il suo canto avere avuta tanta di melodia, che correndo impetuosamente un giovane appresso ad un suo nemico per ucciderlo, udendo la dolcezza del canto di costui, il quale per avventura allora in quella parte cantava per la quale il giovane seguiva il suo nemico, dimenticato l’odio, si ritenne ad ascoltarla. Costui, secondochè scrive Papia, investigando il luogo della montagna di Mongibello in Cicilia, disavvedutamente cadde in una fossa di fuoco, e in quella, non potendosi aiutare, fu ucciso dal fuoco. Fiorì regnante Artaserse. Eraclito.

Eraclito è assai appo gli antichi filosofi famoso; ma di lui altro nella mente non ho, se non che quegli libri, li quali egli compose, furono con tanta oscurità di parole e di sentenze scritti da lui, che pochi eran coloro li quali potessero de’ suoi testi trar frutto, per la qual cosa fu cognominato tenebroso. Dove vivesse, o quello che egli aoperasse, o