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104 COMENTO DEL BOCCACCI

anime sia, in certe cose appare vivendo noi; quantunque essendo oppressa da questa gravità del corpo, rade volte e con difficultà le intervenga il potere sè esser divina mostrare; nondimeno il dimostra talvolta, dormendo il corpo sobrio e ben disposto, e soluto dalle cure corporali, siccome Tullio ne dimostra in libro de divinatione, in quanto quasi alleviata ne sogni, ne dimostra le cose future. Qual più certa dimostrazione averebbe alcuna viva voce fatta a Simonide poeta, volente d’una parte in un’altra navicare, che in sua salute gli fece la divinità della sua anima nel sonno vedere? Aveva il dì davanti Simonide seppellito un corpo, il quale gittato dal mare in su il lito aveva trovato, la cui effigie gli parve dormendo vedere, e udire da lui: Simonide, non salire sopra la nave, su la quale tu ti disponi d’andare, perciocchè ella perirà con quegli che su vi fieno in questo viaggio: per la qual cosa Simonide s’astenne; nè molti di passarono, che con certezza gli fu recitato, quella nave esser perita. Non fu similmente non una volta, ma due, dimostrato nel sonno ad Astiage, che ’l figliuolo, il quale di Mandane sua unica figliuola nascerebbe, il priverebbe dello imperio d’Asia? Parendogli la prima volta che l’orina della figliuola allagasse tutta Asia, e la seconda che dalla parte genitale della figliuola usciva una vite, i palmiti e le frondi della quale adombravan tutta Asia. E di queste dimostrazioni si potrebbon narrare infinite, le quali per certo senza divino lume, nè potrebbe conoscere l’anima, nè le potrebbe mostrare. Similmente ancora, secondochè dice Tullio nel preal-