Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo II, 1831.djvu/15

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SOPRA DANTE 11

Giove ciò occultamente aspettando, la prese e portonnela in su una sua nave a ciò menata, la quale o era chiamata tauro, o avea per segno un tauro bianco: come noi veggiamo fare a questi navicanti, li quali a ciascun lor legno pongono alcun nome, e similmente alcun segno: e così ne fu trasportata in Creti, dove essa partorì i detti figliuoli di Giove. Sono nondimeno alcuni che dicono, che essendo ella in Creti divenuta, e alcun tempo con Giove dimorata, che Giove senza avere alcun figliuolo di lei la lasciò: e Asterio in que’ tempi re di Creti, secondochè scrive Eusebio in libro temporum, la prese per moglie, e ebbene quelli figliuoli de’ quali di sopra è detto. E se così fu, possiam comprendere aver gli antichi ficto, Minos esser figliuolo di Giove, o per ampliar la gloria della sua progenie, o perchè nelle sue operazioni si mostrò simile a quel pianeto, il quale noi chiamiamo Giove. Ed esso tra l’altre sue condizioni ebbe questa, che esso fu a’ sudditi eguale e diritto uomo, e servò severissimamente giustizia in tutti, e diede leggi a Cretensi, le quali mai più avute non aveano. E acciocchè a rozzo popolo fossero più accette, solo se ne andava in una spelunca, e in quella, poichè composto avea ciò che immaginava esser bene e utilità de’ sudditi suoi, uscendo fuori, mostrava al popolo, sè quello che scritto e composto avea avere avuto da Giove suo padre: dove per avventura seguì per questa astuzia che esso fu reputato figliuolo di Giove, e le leggi da lui composte furono avute in grandissimo pregio. Ma lui essere stato figliuolo di Asterio, non pare che in alcun modo con-